© Pietro de Tilla

ascionemagro è uno studio di progettazione grafica e art direction con sede a Milano fondato nel 2013 da Valentina Ascione e Onofrio Magro. É specializzato nel progetto e nello sviluppo di sistemi di identità visive complesse declinate su supporti analogici e digitali. Lavora in ambito commerciale, artistico e culturale e segue un metodo progettuale basato sulla ricerca, lo studio e il dialogo con il cliente. Ama far parte di un team e crede nella collaborazione tra il design e le altre discipline.

Cominciate la vostra collaborazione lavorando la notte, su progetti che esulavano dallo studio in cui eravate (Studio FM ndr), cosa vi ha spinto a cominciare questo percorso? Vi sareste mai aspettati di arrivare fino a qui?

Ci piaceva tanto progettare e ci piaceva ancora di più farlo insieme. Ma in questo caso non c’è stato un progetto, è iniziato tutto senza un piano. Ci si vedeva dopo il lavoro, chiacchieravamo, ci divertivamo.

Versace rebranding packaging, 2023 (foto courtesy Versace)

Nei vostri lavori si percepisce l’approfondita ricerca che fate prima di ottenere il risultato finale, vedi anche il canale @archiviometodico. Quanto è importante nel vostro processo progettuale la ricerca e la sperimentazione, anche manuale/analogica?

Imprescindibile.

Quando iniziamo un progetto ci sforziamo sempre di non immaginare mai prima nulla per non condizionare il risultato finale. Altrimenti rischiamo, in fase di studio e ricerca, di non vedere delle cose, di scartarle, perché non fanno parte dello scenario che avevamo immaginato.

Poi a volte in questa fase, se concettualmente ci sembra giusto farlo, decidiamo di indagare anche la componente manuale/analogica. Tra errori e pasticci, tenendo gli occhi ben aperti, possono arrivare spunti interessanti.

Quando comincia un progetto, seguite un iter particolare? Come impostate il vostro flusso lavorativo? Anche considerando gli altri collaboratori dello studio.

Ognuno in studio è responsabile di uno o più progetti ma la fase di ricerca e concept è collettiva. Si parla, ci si confronta e la prima presentazione al cliente è tendenzialmente condivisa con tutti. Poi una volta individuata la strada da seguire si va più o meno in autonomia.

Naturasì rebranding, comunicazione in negozio, 2022

La vostra presenza online, sia attraverso il sito web che l'account Instagram, è distintiva e trasmette chiaramente la vostra personalità. In che modo utilizzate questi strumenti per comunicare ed esprimere la vostra identità?

Proviamo a mostrare i progetti per quello che sono, senza sforzarci troppo. Però confessiamo di non lavorarci poi con tanta attenzione.

Se poteste decidere di fare un qualsiasi progetto, che tipo di progetto vorreste fare e perché?

[Onofrio] L’elenco telefonico e le pagine gialle senza dubbio. Esempi di lavori molto complessi in cui la grafica faceva di tutto per non essere vista e per essere al servizio della funzione. Il risultato finale doveva essere molto pratico e soprattutto era un oggetto presente in tutte le case.

[Valentina] Un Calendario in carta da appendere al muro. Grafica, carta, confezione e funzione tutto in un progetto

Spazio Paestum, materiali stampati vari, 2017-2022

Come vedi il mondo dell’istruzione nell’ambito del design in Italia?

Sicuramente negli ultimi anni si è consolidato anche perché il design della comunicazione inizia ad essere un tema non solo nelle grandi città ma anche in provincia. Il nostro è un lavoro che i ragazzi hanno voglia di imparare, c’è tanta domanda e di conseguenza tanta offerta. Poi ci sembra che in alcune scuole l’insegnamento del mestiere si esaurisca nell’insegnamento degli strumenti ma sarebbe importante non perdere mai di vista il progetto, inteso come pensiero, metodo e disegno.

Come vedi il ruolo del giovane grafico in Italia?

Un ruolo di responsabilità. La grafica influenza tantissimo il paesaggio visivo e in Italia c’è un gran bisogno di sguardi attenti e curiosi capaci di riconoscere gli infiniti spunti che arrivano dalla nostra cultura e di rielaborarli rinnovandoli.

Pinpinocchio, poster per la mostra "Carissimo Pinocchio" a cura di Giulio Iacchetti, 2023

Che consiglio daresti al giovane grafico che si approccia al mondo del lavoro oggi in Italia?

In Italia il nostro lavoro di progettisti non è ancora pienamente riconosciuto, sia dal punto di vista economico che politico. Non è facile portarlo avanti con serietà ed è necessario scendere a compromessi, soprattutto all’inizio.

Però se si è veramente appassionati, se la ricchezza non è un obbiettivo, si possono ricevere tante gratificazioni che spingono a continuare.

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