Ditroit è uno studio di motion design nato a Milano nel 2009, specializzato nella comunicazione di idee, brand e prodotti. Durante i suoi oltre quindici anni di attività, lo studio ha avuto il piacere di collaborare con alcuni tra i maggiori protagonisti della scena internazionale, tra cui Microsoft, Hublot, Armani, Nike, Samsung, Prada, MTV, Huawei e Swatch.

Spesso il vostro lavoro si inserisce all’interno di progetti già esistenti per produrre degli output visivi di supporto. In questi casi, come riuscite a mantenere una certa “libertà” per esprimervi stilisticamente al meglio?

Per definizione ogni progetto è delimitato da concetti teorici e stilistici, definiti dalla direzione creativa. All’interno di questa rete estetica e concettuale è però sempre possibile dare un taglio interpretativo caratterizzante, capace di lasciare il segno. In generale, il "trattamento" è certamente l'espressione diretta della visione stilistica e narrativa dello studio, applicata alla creatività proveniente da un brief sviluppato dalle agenzie, o direttamente dal cliente. Le ispirazioni derivanti da eventuali lavori di reference vengono filtrate attraverso la cultura visuale e la sensibilità artistica del team. Le idee e gli stilemi personali vengono poi plasmati ed adattati in funzione del progetto, per amplificare ed impreziosire la creatività già esistente.

Christmas Party Campaign - MTV International - 2021

Nei vostri video sono evidenti molteplici componenti che collaborano tra loro, dallo storyboard al design degli oggetti, dalla modellazione 3D all’animazione 2D/3D, fino al sound design. Il vostro team è quindi composto da figure multidisciplinari? Qual è il processo produttivo che vi permette di far collaborare così tante menti diverse?

Nel nostro team sono presenti figure con diversi livelli di esperienza e specializzazione, i quali, nonostante provengano da contesti differenziati, sono capaci di portare armonicamente il loro contributo creativo e tecnico a supporto della produzione. A seconda della complessità del progetto, ma anche delle attitudini e inclinazioni personali, ogni fase viene seguita dal giusto membro del team: c’è chi cura il lato produttivo, chi predilige fasi specifiche come la modellazione, chi è specializzato nell’animazione, chi si occupa solo del look, e chi infine sa fare di tutto un po'. La produzione è una vera e propria partita di squadra, dove i vari giocatori si passano la palla durante le numerose fasi di lavorazione, fino alla delivery finale. Grande importanza ha la direzione creativa, che fa da collante e sigillo qualitativo, per garantire un risultato omogeneo e coerente. Il più delle volte la diversità che ogni figura porta sul tavolo di lavoro offre globalmente spunti inaspettati, che talvolta rendono possibili approcci e tecniche che altrimenti rimarrebbero inesplorati.

Preferite realizzare output astratti o concreti? Perché?

Entrambi i mondi, nella loro apparente diversità, sono certamente interessanti. Sia gli universi realistici che quelli totalmente astratti possono contare su aspetti di complessità e su numerose limitazioni, annoverando punti di forza e di debolezza in qualche modo complementari: l'immaginario concreto, per essere tale, deve essere ricco di dettaglio e realismo, senza però rinunciare a quel pizzico di magia che un approccio più grafico può regalare. Un esempio emblematico dal nostro portfolio potrebbe essere il video realizzato per la lampada H-3, un prodotto reale con una materialità riconoscibile raccontato però in maniera poeticamente astratta. Dal lato opposto, l'astrazione, per reggere con vigore, ha bisogno di un parallelo latente con qualcosa di tangibile che la possa rendere visualizzabile: luci fotorealistiche, materiali verosimili, interazioni che seguano le leggi della fisica. I titoli di apertura che abbiamo realizzato nel 2019 per i Digital Design Days sono esempi di forme astratte alle quali abbiamo conferito una tangibile plasticità. Come spesso accade, non esistono solo territori incontaminati e fini a se stessi, ma aree di confine con differenziati livelli di ibridazione.

Big Bang Tourbillon Full Carbon 43mm Commercial - Hublot - 2023

Oggi collaborate con alcune delle agenzie e aziende più importanti e interessanti a livello globale. Qual è l’aspetto più stimolante di queste collaborazioni?

Lavorare fianco a fianco con grandi agenzie e famosi brand ha sicuramente un valore aggiunto notevole, dovuto in primis al peso e alla risonanza di ciò che insieme si riesce a costruire. Le contaminazioni creative sono però forse la cosa più stimolante, perché, se c’è alchimia tra i diversi team coinvolti nelle produzioni, ogni parte fa risuonare più forte le altre, elevando esponenzialmente il livello dell'output finale.

Il 3D sta diventando sempre più diffuso nella grafica e in generale nel design, trasformandosi in una disciplina che richiede una forte specializzazione. Come vedete il futuro del 3D nel design?

I programmi di AI di generazione di immagini e video stanno ridefinendo gradualmente l’esistenza e l’utilizzo dei software 3D e delle vecchie metodologie di produzione. Il futuro non è quindi tanto legato agli strumenti, che sono in perenne trasformazione, evoluzione e perfezionamento, ma è nell'investire tempo e metodo nella formazione culturale dei registi, art director e designer che seguiranno e daranno vita ai futuri progetti. In un mondo in cui la democratizzazione degli strumenti avanza con prepotenza, lo stile personale e la cultura progettuale faranno sempre la differenza.

Esplorazioni di R&D - 2022

Come vedi il mondo dell’istruzione nell’ambito del design in Italia?

L'italia è sicuramente un paese che può contare su una didattica importante e riconosciuta per molte discipline creative, come la grafica, il design di prodotto, l'architettura e la moda. Il panorama nazionale offre molte alternative valide, sia pubbliche che private, alcune più strutturate (come i corsi di laurea triennali, le specialistiche e i master) ed altre brevi ed intensive, ma comunque utili alla formazione dei futuri professionisti. Forse nell'ambito dell'insegnamento del motion design il nostro paese è ancora un po' indietro rispetto al resto d'Europa e in generale rispetto a realtà didattiche internazionali: i corsi sono sempre molto incentrati sul know-how tecnico legato alla padronanza dei software, e ciò è certamente limitante. Insomma, c'è sicuramente da lavorarci, ma crediamo che questa mancanza, piuttosto che una carenza, debba essere letta come un opportunità di crescita e differenziazione nell'offerta formativa.

Come vedi il ruolo del giovane grafico in Italia?

Il lavoro del grafico oggi, in Italia come nel resto del mondo, è sempre più caratterizzato dall'abbandono della verticalità disciplinare in favore di una marcata orizzontalità a cavallo tra diversi ambiti della comunicazione visuale: il graphic designer è una figura estremamente registica, che deve padroneggiare, pesare e fondere numerose discipline e strumenti (layout, tipografia, illustrazione, branding, fotografia, video, motion, coding, AI...) per poter dar forma a sistemi ibridi ed efficaci, adatti alla fluidità della comunicazione contemporanea. Il nuovo grafico è quindi un direttore, un coordinatore, una figura che attraverso la propria sensibilità progettuale accosta e mixa linguaggi variegati per ottenere il risultato più efficiente ed originale.

Lebron19 “Play Smooth” Commercial - Nike - 2022

Che consiglio daresti al giovane grafico che si approccia al mondo del lavoro oggi in Italia?

Ai professionisti emergenti consigliamo di farsi certamente le spalle larghe con i "mattoncini base" del design tradizionale (layout, tipografia, editoria e branding), ma allo stesso tempo di non aver timore di sporcarsi le mani con discipline lontane dagli ambiti canonici: animazione 2D e 3D, creative coding, video making, AI generativa sono solo alcune forme espressive che consentono ai futuri grafici di contaminare il proprio lavoro in maniera fresca e dinamica. Solo in questo modo si riuscirà, con tempo ed esperienza, a costruire uno stile personale forte e riconoscibile, ciò di cui il mondo della comunicazione contemporanea globale ha bisogno.

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